Venerdì della IV settimana di Pasqua
At 11,1-18; Sal 66; Gv 7,25-31
Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: «Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo». (At 11,15-16)
Pietro sperimenta la novità che lo Spirito Santo sta seminando nel mondo; ne è testimone privilegiato e non può tacere quanto i suoi occhi hanno visto, e difende davanti alla comunità di Gerusalemme la strada che lo Spirito sta tracciando per la comunità di Gesù: «Anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!» (At 11,18). Pietro insegna, alla sua comunità come alla Chiesa di ogni tempo, quanto sia importante riandare continuamente alle parole del Maestro e Signore che abbiamo conosciuto e amato, in particolare quando si tratta di scegliere in situazioni nuove e inattese: la docilità allo Spirito e la memoria delle parole di Gesù sono i criteri che l’apostolo utilizza per non rimanere ancorato al passato o immobilizzato in un presente diverso da quanto previsto. Ancora oggi, tanto nel nostro cammino personale, quanto in quello comunitario, siamo di fronte a sfide sempre nuove: ci sia in noi il coraggioso affidarci al soffio dello Spirito di Dio e la costante memoria appoggiata sulle parole di Gesù e sulle sue scelte.
Preghiamo
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.
(Sal 67,2-3)