Sabato della settimana della II domenica dopo Pentecoste

Lv 23, 9-14; Sal 95 (96) Eb 10, 1-10; Mt 5, 20-24

Non mangerete pane né grano abbrustolito né grano novello, prima di quel giorno, prima di aver portato l’offerta del vostro Dio. Sarà per voi una legge perenne, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete”». (Lv 23,14)

La legge prescrive di presentare al Signore ogni primizia del raccolto: si tratta di un segno per ricordare che tutto ciò di cui si può godere sulla terra è certo frutto del lavoro e dell’impegno personali, ma in quanto si tratta innanzitutto di dono del Signore, senza il quale nulla potrebbe essere realizzato.
Riconoscere che ciò di cui si può godere è un dono del Signore comporta un rapporto nuovo con ogni altro essere umano: in quanto dono non può che trasformarsi in occasione di condivisione, mezzo per stabilire una fratellanza più profonda.

Preghiamo

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri.

Dal Salmo 95 (96)

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