Domenica dopo l'ottava del Signore
Sir 24,1-12; Sal 147; Rm 8,3b-9a; Lc 4,14-22
«La sapienza fa il proprio elogio, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria». (Sir 24,1-2)
Molto bello il brano del Siracide. La sapienza di Dio ci riempie di gioia immensa di fronte alla bellezza dell’universo e ci mette nelle condizioni di vedere il mondo e la vita con serenità e pace. La sapienza pervade il nostro mondo! Come è confortante sapere che in ogni luogo e in ogni situazione, seppur difficile e faticosa, la sapienza di Dio è sempre presente, è vicino a noi, è con noi. Addirittura, ha «posto le radici in mezzo a un popolo glorioso», ha messo la sua tenda fra le nostre tende, fra le nostre case, abita in mezzo a noi. Questo è quanto abbiamo vissuto nei giorni di festa del Natale del Signore. La sua è una presenza attiva perché la sua bontà e provvidenza non hanno limiti, anzi ci sorreggono e ci guidano nelle vicende umane. Non possiamo smettere di meravigliarci e di stupire. Ogni giorno, nei nostri mille impegni, facciamo spazio a Dio perché con i doni del suo Spirito, i nostri gesti siano segni visibili e concreti della sua benedizione.
Preghiamo
Padre di eterna gloria, che nel tuo unico Figlio ci hai scelti
e amati prima della creazione del mondo e in lui,
sapienza incarnata, sei venuto a piantare in mezzo a noi
la tua tenda, illuminaci con il tuo Spirito,
perché accogliendo il mistero del tuo amore, pregustiamo
la gioia che ci attende, come figli ed eredi del tuo regno.
(Colletta)