Venerdì della II settimana di quaresima

Dt 16,1-4; 2Cr 35,1-7.10-18; Lv 6,17; 7,1-6; Ger 11,18-20

In questo modo ti ricorderai, per tutto il tempo della tua vita, del giorno in cui sei uscito dalla terra d’Egitto. (Dt 16,3b)

La Pasqua non è una questione di uova ma di risurrezione, lo sappiamo. Ma spesso dimentichiamo la prospettiva piena. Ecco perché troppi di noi sono cristiani di nome, ma non di vita vissuta nell’operare il bene e nel testimoniare con coraggio il Vangelo. L’opacità e la tristezza che a volte ci oscurano hanno la radice in un male: ci dimentichiamo di Dio. Ecco cosa c’è da ricordare: Dio, dopo averci creati con amore, ci ha cercati per liberarci dalla schiavitù del peccato e della morte; ha camminato nell’antica alleanza finché si è fatto uomo per condividere proprio tutto con noi. La risurrezione di Cristo ci fa uscire dal vero Egitto: l’odio e la morte. Ora, con lui, siamo fatti per la gioia e per la vita eterna! Di quale croce abbiamo ancora paura?

Preghiamo

Signore Gesù, aiutami a gustare la libertà
che mi hai regalato con la tua croce e risurrezione,
perché io viva nella gioia
e ogni mia azione profumi di Paradiso.
Tu che sei il Vivente per sempre.
Amen

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