Lunedì della II settimana di quaresima

Gen 17,1b-8; Sal 118 (119),25-32; Pr5,1-13; Mt 5,27-30

Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. (Mt 5,27-28)

La Legge di Dio è stata donata per custodire relazioni buone, come quella fondamentale del matrimonio tra uomo e donna. Eppure, anche dentro questa parola buona, si insinua la tentazione di un legalismo ipocrita: di leggere cioè questo comandamento come un recinto che delimita il vietato, al di fuori del quale tutto è permesso. Come se bastasse evitare l’adulterio per potersi dire buoni coniugi o persone caste. Invece l’amore fedele e puro richiede molto di più: una purezza e una fedeltà anche nel cuore e nei pensieri. Solo dentro una trasparenza e unità dell’amare, la persona porta a pienezza e compimento la propria vocazione.

Preghiamo

Donaci, Signore, un cuore limpido e semplice,
capace di contemplare il creato
con la purezza di un bambino,
capace di amare in modo libero e trasparente.
Amen

 

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