Giovedì della IV settimana di Avvento

Ez 18,1.23-32; Sal 15 (16); Os 2,20-25; Mt 21,18-22

«Liberatevi da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo». (Ez 18,31a)

Il tema del cuore e dello spirito nuovo è un argomento caro al profeta Ezechiele, che spesso riprende. Il cuore è il nucleo più profondo della persona, il luogo segreto dove avvengono le riflessioni più intime, dove si prendono le decisioni più importanti, dove nasce l’odio o l’amore, la scelta della verità o della menzogna. Quando la verità ti raggiunge nell’intimo, ti accorgi che spesso il tuo modo di pensare e di vivere è sbagliato, allora te ne dispiaci sinceramente e desideri cambiare. Essere toccati nel cuore significa tutto questo. L’alleanza del Signore va a toccare il cuore. Il peccato d’origine ci ha rovinato il cuore, ha indebolito la nostra capacità di fare il bene. Il Signore sa ricostruire in noi un cuore nuovo e ci rende nuovi. Il cuore dell’uomo è inquinato da ogni sorta di peccato. Esso mai potrà venire pulito. Dovrà essere solo cambiato. Chiediamoci: cosa ci sta a cuore? Quali cose facciamo con tutto il cuore?

Preghiamo

Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi
uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra
e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi
e vi farò vivere secondo le mie leggi
e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme.
Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri;
voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio.

(Ez 36,26-27)

 

 

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