Martedì della IV settimana di Avvento

Ez 16,1.3a-3b.44-47.57b-63; Sal 79 (80); Os 1,6-2,2; Mt 19,23-30

«Gesù li guardò e disse: “Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile”». (Mt 19,26)

Alla domanda dei discepoli «chi può essere salvato?» Gesù risponde in questo modo. Anche in questa risposta è in gioco la fede. Oggi in un mondo malato di protagonismo è sempre più difficile rimettersi nelle mani di chi può tutto. Siamo incapaci di riconoscere le nostre debolezze e di lasciare fare a Dio. Anche chi è più vicino a Dio, anche chi ha fatto delle scelte per Dio può sempre cadere, può fermarsi a un certo punto e non andare avanti come il giovane ricco. Ci manca spesso l’umiltà di riconoscere di non poter fare tutto, che qualcuno è più bravo di noi, figuriamoci affidarci a un Dio di cui non vediamo traccia. Eppure tante persone nella storia si sono fidate di Dio e allora l’impossibile è diventato possibile! Questi sono i santi che ci hanno preceduto nel cammino della fede, ma sono anche tanti uomini e donne capaci di scelte coraggiose e improbabili. Questo diventa allora anche per noi stimolo per metterci sulla strada della santità, convinti che le nostre mancanze saranno colmate da un Dio che può tutto!

Preghiamo

Tutto è Cristo per noi. Se tu vuoi curare le tue ferite,
egli è medico; se sei ardente egli è fontana;
se sei oppresso dall’iniquità, egli è giustizia;
se hai bisogno d’aiuto, egli è vigore.

(sant’Ambrogio)

 

 

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