Domenica in albis depositis
At 4,8-24a; Sal 117; Col 2,8-15; Gv 20,19-31
Fate attenzione che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo. (Col 2,8)
Il rischio della “mondanità” appartiene a noi come apparteneva anche ai primi cristiani. Nel nostro cammino personale, nella nostra condivisione comunitaria e anche nel nostro essere Chiesa, è sempre acuto il rischio di affidarci a considerazioni che sono frutto della nostra fragilità, dei nostri desideri, della nostra scarsa lungimiranza. Paolo richiama i credenti di Colossi e noi oggi a tenere fisso lo sguardo sul Cristo, perché ci sia così possibile interpretare il tempo presente alla luce di quanto abbiamo imparato da lui. Siamo ancora capacissimi, anche dopo venti secoli, di contrabbandare per volontà di Dio ciò che invece è solo «tradizione umana»; riusciamo ancora a rivestire di assolutezza cose che non appartengono a Dio e che invece sono solo «elementi del mondo». Aiutiamoci, insieme, a fare attenzione per non cadere, ancora, in questo errore, così facilmente possibile anche oggi.
Preghiamo
Dio, che ami l’innocenza e la ridoni,
avvinci a te il cuore dei tuoi servi;
tu, che ci hai liberato dalle tenebre dello spirito,
non lasciarci allontanare più dalla tua luce.
(dalla liturgia)