Ger 2,1-2a.12-22; Sal 73 (74); Am 8,9-12; Mt 9,16-17

 

 

«Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti.»              (Mt 9,16-17a)

                                                                                                                

Questi due brevi versetti gettano luce sulle discussioni e i conflitti di Gesù con le autorità religiose dell’epoca perché vivevano la religione come una vecchia tela, come un vecchio otre. I discepoli cercavano di rinnovare la religione, ma in realtà facevano solo dei rattoppi e, per questo, correvano il pericolo di compromettere e danneggiare sia la novità di Gesù sia le vecchie usanze. Non bisogna adattare la novità del Vangelo alle vecchie usanze. O l’uno o l’altro! Bisogna saper separare le cose. Gesù non è contro ciò che è “vecchio” ma chiede che ciò che è “nuovo” non sia impedito possa manifestarsi liberamente. Anche noi oggi facciamo molta fatica a distinguere e accogliere ciò che è nuovo da ciò che riteniamo passato. Quali sono i conflitti attorno alle pratiche religiose che sono motivo di discussione e polemica? Quale immagine di Dio sta dietro ai preconcetti, a norme, a proibizioni? Quale messaggio di “innovazione” che troviamo nel Vangelo potremmo indicare alle comunità di oggi?

     

 

Preghiamo

 

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annunzia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,

per chi ritorna a lui con fiducia.          

    (Sal 84,9)

 

[da: “La Parola ogni giorno.Gesù verità della storia. Avvento e Natale 2016”, Centro Ambrosiano, Milano]

 

 

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