Ap 6,12-7,3; Sal 67; Mt 19,27-29

“Noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa ne avremo?”. (Mt 19)

Una domanda difficile quella rivolta da Pietro al Signore e che sale alla labbra anche di noi ogniqualvolta ci sembra di essere vittime di ingiustizia e ci pare che il male abbia il sopravvento sulle buone opere e corrette intenzioni. Tanta fatica per essere coerenti e fedeli alla parola del Signore, ma cosa ce ne viene?

Gesù risponde con un’immagine che riprende quella che Giovanni ripropone nell’Apocalisse: quanti saranno rimasti fedeli avranno la vita eterna e una condizione di bene già sulla terra. Una promessa di ‘riscatto’ perchè l’eredità della vita eterna comporta il compito addirittura di stare a fianco del Cristo in trono per giudicare ‘le tribù d’Israele’, il che vuol dire nientemeno che l’intero popolo dell’umanità, i salvati.

Una fede dunque che deve andare oltre i fatti contingenti per guardare con speranza, che non è illusione, a ciò che Cristo davvero ha compiuto e completerà alla fine dei tempi terreni.

 

Preghiamo col Salmo

Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte.
Regioni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore, a colui che cavalca nei cieli, nei cieli eterni.

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