Venerdì 21 aprile – Ottava di Pasqua

 

 

At 10,34-43; Sal 95 (96); Fil 2,5-11; Mc 16,1-7

 

Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto» (Mc 16,5-6).

 

L’esperienza delle donne al sepolcro è raccontata da Marco con singolare pregnanza. Esse vedono un giovane: così, spesso, erano rappresentati gli angeli del Signore. Egli è seduto, nella tipica posizione d’autorità dei giudici e dei re. Inoltre è seduto sulla destra, a indicare qualcosa di positivo (anche noi in italiano chiamiamo un incidente un «sinistro»), Il giovane ha una veste bianca, il colore di Dio, quello della luce. Sicché alle donne si presenzia un angelo che intende manifestare un messaggio proveniente direttamente dall’alto. La reazione è la tipica reazione umana di fronte alla manifestazione celeste: la paura. L’angelo poi definisce quello che stanno compiendo le donne: esse cercano, cioè vorrebbero rinchiudere nella loro pietà funebre un uomo che per loro è solo un trapassato; quell’uomo di nome Gesù ha iniziato la sua vicenda a Nazaret e l’ha terminata sulla croce: in quegli estremi c’è tutta la sua esistenza. Ma Dio ha impresso un nuovo inizio: Gesù è stato risuscitato, ha vinto la morte.

 

Preghiamo

 

La potenza della tua risurrezione

illumini, o Signore, la nostra vita

e ci renda capaci di accogliere

con cuore docile e stupito

il grande annuncio angelico della vittoria sulla morte.

 

 

[da: La Parola ogni giorno. L’esistenza “in Cristo”, Quaresima e Pasqua 2017, Centro Ambrosiano, Milano]

 

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