Dn 7,9-14; Sal 97; 2 Tess 1,1-12; Lc 3,23-38

 

«Gesù, quando cominciò il suo ministero, aveva circa trent’anni ed era figlio, come si riteneva, di Giuseppe, figlio di Eli.»      (Lc 3,23)

         

È sempre interessante ricercare le proprie origini. Anche per Gesù è stato necessario stendere una genealogia per provare che la sua origine risale a Davide, alla cui discendenza era promesso un regno eterno, ad Abramo fino ad arrivare ad Adamo. La storia della salvezza si compie in mezzo alla storia di tanti eroi ma anche di tante persone umili e sconosciute. È la nostra storia, è la storia della nostra condizione umana. Gesù proviene dalla nostra piccola e fragile umanità, capace di vittorie ma anche di sconfitte, capace di fare cose grandi ma anche di vivere nell’umiliazione; nonostante tutto capace di fare memoria della fedeltà di Dio per il suo popolo. Dio non fa preferenze: si accorda con le persone concrete, si rende presente nelle loro storie più o meno edificanti; non disdegna di camminare per le strade misteriose della nostra storia umana, ci accompagna per la strada della vita in tutte le sue avversità. Ripensiamo alla nostra piccola storia e a come tutto ci abbia portato a conoscere il Signore. 

 

Preghiamo

 

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente

e santo è il suo nome;

di generazione in generazione

la sua misericordia

per quelli che lo temono.               

         (Lc 1,49-50)

 

 

[da: “La Parola ogni giorno.Gesù verità della storia. Avvento e Natale 2016”, Centro Ambrosiano, Milano]

 

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