Mercoledì 5 luglio

Dt 16,18-20;17,8-13; Sal 24; Lc 7,11-17

“Il Signore Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei”.  (Lc 7,12)

Gesù è con la folla, ma non perde lo sguardo su ciascuna persona, riconoscendone i sentimenti e ponendosi al suo fianco. Con sicura autorevolezza Gesù richiama alla vita il figlio unico della vedova di Nain e con lei condivide il dolore. Preso da compassione compie il gesto risolutivo di riportare in vita il ragazzino. Il gesto miracoloso ricorda quello compiuto dal profeta Elia e anticipa l’insegnamento di Gesù che si rivela come colui che vince la morte.

Preghiamo col Salmo 

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.

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