Gen 23,2-20; Sal 118 (119), 81-88; Pr 11,23-28; Mt 6,25-34

 

 

Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro?  Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.     (Mt 6,25-26.33)

 

«Non preoccupatevi»: come un ritornello Gesù ripete queste parole ai suoi discepoli di tutti i tempi. Parole che liberano dall’ansia, dalle preoccupazioni inutili, dagli affanni della vita. Il procurare il cibo e il vestito, il condurre la vita stessa richiedono impegno e laboriosità, ma con la consapevolezza che non tutto dipende da noi. C’è un Padre misericordioso che sa di cosa abbiamo bisogno, provvede alla nostra vita e si prende cura di noi.  Noi che siamo preziosi ai suoi occhi, valiamo più degli uccelli del cielo. Ed ecco che la natura si fa libro vivente, parabola dalla quale imparare qualcosa in più dello stile di Dio. Gesù ci insegna ad osservare ciò che ci circonda per riconoscere i segni della sua presenza; e ci invita a cercare prima di tutto il Regno di Dio. Questa la priorità: cercare e saper riconoscere nella complessità della nostra vita la presenza di Gesù in mezzo a noi.

 

Preghiamo

 

Agisci come se tutto dipendesse da te,

sapendo, poi, che, in realtà,

tutto dipende da Dio!               

   (Sant’Ignazio di Loyola)

 

[da: La Parola ogni giorno. L’esistenza “in Cristo”, Quaresima e Pasqua 2017, Centro Ambrosiano, Milano]

Ti potrebbero interessare anche: