1Gv 3,1-9; Sal 23; Lc 17,1-3a

“Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!”. (1Gv 3)

 

Parole di profondità abissale quelle che ci invia l’apostolo Giovanni: noi siamo realmente figli di Dio. Non in senso metaforico, neppure per pio desiderio, ma per ferma volontà di Dio.

Ora non ne abbiamo l’eperienza piena, dobbiamo talora sforzare la nostra speranza per proiettarci su un piano diverso da quello concreto, ma verrà il giorno in cui Dio si rivelerà in pienezza e potremo comprendere la nostra vera condizione. L’essere figli non porta condizioni particolari a chi è figlio, ma certamente al padre che di quel figlio è promotore, e responsabile della sua crescita; il padre non può avere altro interesse e dovere che facilitare al figlio il cammino della vita.

Dio, nella sua piena condizione di padre, non può che darci il bene e chiederci di essere giusti come lui è giusto. L’apostolo Giovanni ci dice che “chi è stato generato da Dio non commette peccato, perchè il germe divino rimane in lui e non può peccare perchè è stato generato da Dio”.

 

Preghiamo col Salmo

 

Del Signore è la terra e quanto contiene:

il mondo, con i suoi abitanti.

E’ lui che l’ha fondato sui mari

e sul fiume l’ha stabilito.

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