Ez 6,1.11-14; Sal 26 (27); Ag 2,1-9; Mt 12,33-37

 

«Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda». (Mt 12,34)

 

Le nostre parole rivelano ciò che abbiamo nel cuore. Oggi la parola di Dio è forte e esigente.
Come sono le nostre parole? Parole che rialzano, che inco-aggiano, ma anche correggono il fratello per il suo bene? Oppure parole che uccidono, che distruggono, che impediscono all’altro di essere quell’essere che Dio ha creato e che ama come ama me?
Che “alberi” siamo? Il nostro operare è in vista di una più grande armonia tra le persone, un aiutarci per fare diventare accogliente la nostra terra, il nostro mondo? O abbiamo la pretesa di fare solo il nostro tornaconto: avere senza mai dare, speculare e sfruttare gli altri senza vergogna?

 

Preghiamo

O Dio onnipotente tu che conosci il nostro cuore, fa che me-diante Gesù, tuo Figlio e nostro fratello, che ha dato la sua vita per noi, insegnandoci ad amarci e a prenderci cura gli uni degli altri come fratelli, siamo capaci di accogliere anche noi, con l’aiuto dello Spirito Santo, ogni fratello che ci poni accanto. Amen.
 

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