Novena di Natale – Vigilia di Natale

 

Eb 10,37-39; Sal 88 (89); Mt 1,18-25

 

«Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù».  (Mt 1,24-25)                                                                                         

 

 

La disponibilità di Giuseppe non pone condizioni nell’accettare di accogliere e prendersi cura di Maria; egli non fa domande, non dubita delle intenzioni né si preoccupa delle conseguenze. Sospende il proprio giudizio per farsi incontro a Maria libero da qualsiasi condizionamento e pronto a intraprendere con lei un cammino comune che il vangelo ci fa cogliere nel susseguirsi e richiamarsi dei soggetti (egli… ella… egli…), quasi volesse farci intuire lo spazio di un dialogo.

Sgombrare la mente e il cuore da condizionamenti e pregiudizi ci rende liberi di muoverci verso l’altro, vicino o lontano, simile o diverso da noi, per incontrarlo sul terreno comune dell’umanità, ricordando che, in quanto creati a immagine e somiglianza di Dio, in ogni uomo si rispecchia il Suo volto.

 

Preghiamo

 

Padre, risveglia in noi l’audacia di guardare in faccia le nostre differenze, per apprezzare quanto esse creano di nuovo.

Risveglia in noi l’audacia di renderci conto delle nostre resistenze e dei nostri rifiuti, per aprirci gli uni agli altri.

Allora nel momento dell’incontro potremo dire la tua pace, una pace viva, sorprendente, una pace che genera vita, una pace nata dall’amore.

  (Anonimo, Un giorno una parola)

 

 

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