At 8,18-25; Sal 32; Gv 6, 1-15
«Simone, vedendo che lo Spirito veniva dato con l’imposizione delle mani degli apostoli, offrì loro del denaro dicendo: "Date anche a me questo potere perché, a chiunque io imponga le mani, egli riceva lo Spirito Santo"». (At 8,18)
Slla richiesta di Simone, Pietro risponde con un duro rimprovero allontanando ogni velleità di potere. Per aiutare chi soffre non si può diventare nè superbi, nè prepotenti. Soprattutto non è con il denaro che si acquista misericordia e riconoscimento nel Regno di Dio. "Convèrtiti dunque da questa tua iniquità e prega il Signore che ti sia perdonata l’intenzione del tuo cuore" è la lezione che Pietro dà a Simone il quale l’accoglie e chiede la preghiera di perdono da parte degli apostoli.
Rispondere ai bisogni degli altri, dare a ciascuno secondo la sua necessità, richiede sapienza e docilità allo Spirito Santo. Illuminante a questo proposito è quanto la Regola di san Benedetto dice del cellerario del monastero: «Sia saggio, abbia il timore di Dio e sia come un padre per tutta la comunità. Porga ai fratelli la razione stabilita senza arroganza e senza indugio, perché nella casa di Dio nessuno sia turbato o triste» (RB 31). Ogni servizio nella comunità deve essere servizio alla comunione e alla gioia.
Preghiamo col Salmo
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.