Sir 44,1;47,18-25; Sal 71; Mc 4,10b.24-25

 

Salomone andò a riposare con i suoi padri, lasciando un discendente di poco senno.  (Sir 47)

 

Dio interviene a salvezza del suo popolo e gli concede tempi di pace e personaggi di grande spessore come il re Salomone che lo guida con saggezza e la cui fama supera i confini del suo paese, ma anche altri che possono essere poco saggi, di fronte ai quali il popolo deve dare prova di rettitudine e non lasciarsi traviare. E Gesù riprende l’insegnamento che fu dei padri per ampliarlo e porlarlo a sè nella sua sollecitazione alla carità e alla giustizia nei rapporti tra le persone.

Una lezione che non viene mai meno e nella storia rimane una meta da riproporre in continuazione: il giudizio verso gli altri deve partire da se stessi. Così chi usa giustizia e misericordia, riceverà giustizia e misericordia, chi non vorrà essere generoso con gli altri, perderà anche ciò che ha. Una norma di vita che al giorno d’oggi sembra inutile e non praticabile, ma che i padri e Gesù continuano a rammentarci come vera e intramontabile.

 

Preghiamo col Salmo

 

Benedetto il Signore, Dio d’Israele:

egli solo compie meraviglie.

E benedetto il suo nome glorioso per sempre:

della sua gloria sia piena tutta la terra.

 
 
 

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