IV Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
1Re 19, 4-8; Sal 33 (34); 1Cor 11, 23-26; Gv 6, 41-51
Tornò per la seconda volta l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Àlzati, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb. (1Re 19,7-8)
Elia mangia ciò che l’angelo del Signore gli dona e riceve energia tanto da poter avere forza per quaranta giorni. Quel dono è ricevuto nel momento in cui le forze lo avevano abbandonato, quando addirittura le energie spirituali erano venute a mancare, tanto che l’unico suo desiderio era lasciarsi andare e morire. Invece, quel cibo gli consentirà di avanzare fino al luogo nel quale potrà incontrare il Signore.
Quel cibo che sostiene il cammino annuncia Gesù, che si proclamerà cibo per sostenere ogni essere umano, che si donerà a ciascuno nell’eucaristia. A ciascuno è offerta la possibilità di scoprire che anche nel periodo più difficoltoso il Signore non si sottrae nel donare sostegno, a ciascuno è attribuita la responsabilità di farsi tramite perché chi attraversa un periodo di buio possa incontrare il Signore della vita.
Preghiamo
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
dal Salmo 33 (34)