Martedì della settimana della VI Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

1Tm 1, 18 – 2, 7; Sal 144 (145); Lc 21, 10-19

Raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. (1Tm 2,1-2)

Paolo mette in primo piano il valore del potere politico, è sua preoccupazione che si preghi per le autorità affinché queste siano giuste e i cristiani possano liberamente vivere la loro fede.
Una preoccupazione che coinvolge ogni cristiano ancora oggi: spesso la fede è considerata una dimensione intima e personale, come se avesse a che fare solo con gli aspetti privati dell’esistenza. Al contrario, rivolgersi al Signore nella preghiera coinvolge l’intera esistenza e soprattutto mette in gioco l’interesse per la storia e per l’intera comunità umana. Verificare quale sia l’oggetto del proprio dialogo con il Signore consente di mettere in luce se realmente si è in grado di lasciarsi coinvolgere anche da ciò che va oltre gli interessi personali.

Preghiamo

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Dal Salmo 144 (145)

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