Venerdì della VI settimana di Pasqua

At 1,15-26; Sal 112 (113); Ef 1,3-14; Mt 19,27-29

Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo […] uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione. (At 1,21-22)

L’evangelista Luca descrive il momento dell’elezione di Mattia allo stesso modo in cui narra l’istituzione dei dodici da parte di Gesù (cfr. Lc 6,13). I dodici rappresentano simbolicamente il nuovo popolo di Dio che si pone alla sequela del maestro e che siederanno accanto a lui per giudicare le dodici tribù d’Israele (cfr. Mt 19,27-28). La Chiesa è fondata su testimoni di Gesù di Nàzaret e della sua risurrezione. Diviene necessaria l’elezione di Mattia proprio perché Giuda non è stato testimone, ha tradito il maestro e abbandonato il gruppo dei dodici. Compito primario dei dodici è dunque la testimonianza del risorto, non ciascuno per conto proprio, ma nella comunione e nella fede condivisa passa la missione evangelica del collegio apostolico. Man mano che gli apostoli moriranno, non sarà necessario ricostituire il gruppo dei dodici perché tutti resteranno fedeli al Signore fino alla fine. Inizierà invece la successione apostolica che si appoggerà appunto sulle fondamenta gettate dai dodici con le loro vite. Guardiamo agli apostoli per imparare da loro testimonianza, vita comune e missione evangelizzatrice verso tutti.

Preghiamo

Beato chi hai scelto perché ti stia vicino:
abiterà dei tuoi atri.
Ci sazieremo dei beni della tua casa,
delle cose sacre del tuo tempio.

(Salmo 64)

Ti potrebbero interessare anche: