Lunedì della IV settimana di Quaresima
Gen 24,58-67; Sal 118 (119),89-96; Pr 16,1-6; Mt 7,1-5
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello? (Mt 7,3a)
Ecco il nostro sguardo malato, forse cieco, sempre incapace di vedere il nostro difetto, la nostra povertà, la nostra miseria; ma sempre pronto ad accorgersi del difetto e della miseria dell’altro accanto a noi. Come rimuovere la trave che ci impedisce anzitutto di vedere bene il fratello accanto a noi? Forse dovremmo dare un nome a questa trave ingombrante che oscura la vista e ci costringe sempre a giudicare l’altro considerandoci migliori di lui e invitati a correggerlo. Forse questa trave si chiama sfiducia in me stesso, sfiducia in Dio, superbia, arroganza, tristezza. Gesù ci ha dato potere sugli spiriti cattivi: egli può aiutarci a rimuovere la trave così che possiamo vedere bene il fratello accanto a noi ed essergli realmente d’aiuto.
Preghiamo
Libera, Signore,
il nostro sguardo dalla opacità,
dal velo del giudizio,
dal desiderio di distruggere il nostro prossimo.
Pulisci con la tua cura i nostri occhi
e mostraci le cose come tu le vedi.