Sabato della settimana della IV Domenica dopo l'Epifania
Es 21, 1; 22, 20-26; Sal 96 (97); Gal 5, 13-14; Mt 22, 35-40
Il Signore disse a Mosè: «Queste sono le norme che tu esporrai loro. Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Non maltratterai la vedova o l’orfano». (Es 22,20-21)
Il Signore presenta a Mosè la legge che accompagnerà il popolo alla vera libertà: non si tratta del semplice rispettare alcune norme, ma in quelle parole vi è ben di più. Tramite la legge il Signore fa conoscere il suo stile, egli si pone accanto a chi è debole, a chi solitamente non viene tutelato, ma ritenuto dotato di minori diritti. Al contrario, proprio gli stranieri, gli orfani e le vedove, coloro che non potevano contare sull’appoggio di un capofamiglia, sono i prediletti.
Quella legge in realtà libera ciascuno, indirizza verso una via capace di riconoscere in ogni persona un tesoro senza misura, fino a poter intendere tutti, senza alcuna distinzione, come il proprio prossimo.
Preghiamo
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
dal Salmo 96 (97)