Giovedì 22 marzo

Gen 50,16-26; Sal 118 (119); Pr 31,1.10-15.26-31; Gv 7,43-53

Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». (Gv 6,45-46)

Le guardie non riescono ad arrestare Gesù. Non perché Gesù si sottragga all’arresto, o ricorra a qualche forma di resistenza e di opposizione. Niente di tutto questo: semplicemente perché «mai un uomo ha parlato così». È la sua parola a rivelare un mistero più grande e profondo della nostra pretesa di comprenderlo, catturandolo non solo dentro le nostre prigioni, ma anche dentro i nostri schemi di comprensione e i nostri pregiudizi. Più che essere noi a giudicare lui, è la sua parola a doverci giudicare e trasformare. Lo comprende bene Nicodemo, che ribatte agli altri membri del Sinedrio: «La nostra Legge giudica un uomo prima di averlo ascoltato e sapere ciò che fa?». Occorre ascoltare Gesù, lasciarsi ferire e convertire dalla sua parola. Soltanto così potremo giudicare ciò che fa e soprattutto sapere chi lui davvero è.

Preghiamo

Signore, la nostra vita sia sempre disponibile
a lasciarsi sorprendere e stupire
dalla tua Parola.
Vinci la nostra pretesa di catturarti
dentro le nostre anguste comprensioni.
Sii tu ad afferrare la nostra vita e a trasformarla.

[«Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?» Lc 12,57 – LO SPIRITO, MAESTRO INTERIORE –
Quaresima e Pasqua 2018 -Centro Ambrosiano]

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