Mercoledi 21 febbraio

Gen 4,1-16; Sal 118 (119); Pr 3,19-26; Mt 5,17-19

«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.» (Mt 5,17)

Compiere la Legge, nella tradizione ebraica, implica tre atteggiamenti: obbedire alla parola di Dio; fare di più di ciò che il precetto esige; interpretarlo bene. Ascoltare questa parola di Gesù alla luce del fratricidio di Caino ci aiuta a capire come Gesù compia la Torà di Mosè. Le obbedisce fino in fondo, senza trasgredirla, come invece fa Caino. Non si limita però a questo, la oltrepassa, fa di più: non toglie la vita al fratello, ma offre la sua vita per la salvezza di tutti, per la salvezza dei peccatori, anche di Caino. Infine, Gesù la interpreta bene perché rivela quale sia il cuore della Legge. È l’amore, è il comandamento nuovo che consegnerà nella sua Pasqua. Non si tratta solo di non uccidere o di non compiere atti di violenza, ma, sotto la guida dello Spirito, di giungere ad amare persino il nemico, desiderando che torni a esserci fratello.

Preghiamo

Spirito Santo,
Spirito di vita e di comunione,
vieni e abita in noi:
donaci di obbedire
alla parola di Dio
con cuore indiviso.

[«Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?» Lc 12,57 – LO SPIRITO, MAESTRO INTERIORE –
Quaresima e Pasqua 2018 -Centro Ambrosiano]

Ti potrebbero interessare anche: