Lunedì della Settimana Autentica

 

Gb 2,1-10; Sal 118 (119),153-160; Tb 2,1b-10d; Lc 21,34-36

 

“State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere”. (Lc 21,34.36)

 

Gesù, che tra poco dovrà affrontare la sua passione, lascia ai discepoli, assieme all’annuncio di catastrofi, un’esortazione preziosa: vegliare in ogni momento pregando. Non sta certo esortandoci a non dormire mai, ma a vivere in un atteggiamento di continua attesa e d’attenzione per essere pronti a cogliere un pericolo ed evitarlo, ad ascoltare una buona aspirazione ed assecondarla, a comprendere che Dio è presente nella nostra vita e la guida.

Come possiamo rimanere vigili in ogni momento? Pregando. Come possiamo rimanere in preghiera? Vegliando. Vegliare-pregare, ecco due azioni che si sostengono a vicenda, non si possono separare. La nostra vigilanza sia preghiera e la nostra preghiera sia vigile.

 

Preghiamo

Ho detto veglierò sulla mia condotta

per non peccare con la mia lingua.

Ora, che attendo, Signore?

In te la mia speranza.

 

dal Salmo 38(39)

 

[La Parola ogni giorno – "Questo è il mio corpo, che è dato per voi". Pane di vita per le genti – Quaresima 2012 – Centro Ambrosiano]

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