Martedì della Settimana Autentica

 

Gb 16,1-20; Sal 118 (119), 161-168; Tb 11,5-14; Mt 26,1-5

 

“Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso”. Allora i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, e tennero consiglio per catturare Gesù con un inganno e farlo morire. (Mt 26,2-4).

 

Gesù preannunzia la sua passione fissando un termine ben preciso: la Pasqua ebraica che cadrà tra due giorni. Questa festa ricordava l’uscita dall’Egitto, e in essa erano immolati gli agnelli per ricordare come il loro sangue, sugli stipiti delle case, aveva salvato i primogeniti degli israeliti dallo sterminio in cui erano morti quelli egiziani. Gesù, l’agnello indicato da Giovanni Battista, sarà immolato e col suo sangue salverà non solo i primogeniti ma tutti gli uomini, dal primo, Adamo, sino all’ultimo. Salvezza non dalla morte fisica, ma da quella, più temibile, della morte eterna a cui, col peccato, tutto il genere umano era condannato. Ora invece a tutti sono state aperte le porte del paradiso.

 

Preghiamo

 

A te grido, Signore,

chiedo aiuto al mio Dio.

Quale vantaggio dalla mia morte,

dalla mia discesa nella tomba?

 

dal Salmo 29(30)

 

[La Parola ogni giorno – "Questo è il mio corpo, che è dato per voi". Pane di vita per le genti – Quaresima 2012 – Centro Ambrosiano]

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