Gl 3,1-5; Sal 88 (89); Rm 8,12-17b; Mt 19,13-15

 

Furono portati al Signore Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: “Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il Regno dei Cieli. (Mt 19,13-14)

 

Portare i bambini perché ricevano la benedizione di un uomo santo, è gesto che si perpetua anche ai nostri giorni. Pensiamo ai tanti bambini protesi dalle braccia dei genitori verso Giovanni Paolo II al suo passaggio tra la folla. Gesù da questo fatto ne ricava però un insegnamento per gli adulti. Ha parlato tante volte del Regno dei cieli, ora mostra chi lo può possedere: i bambini e quanti sono come loro. È un invito quindi a guardate alla docilità dei bimbi tra le braccia dei genitori e ad imitarla; ad essere come loro, fiduciosi tra le braccia del Padre dei cieli, ad affidarsi con sereno abbandono alla sua mano che giuda e sorregge, ad essere semplici senza calcoli e progetti.

 

 

Preghiamo

Solo in Dio riposa l’anima mia;

da Lui la mia salvezza.

Solo in Dio riposa l’anima mia,

da Lui la mia speranza.

Confida sempre in Lui.

 

dal Salmo 61(62)

 

[La Parola ogni giorno – "Questo è il mio corpo, che è dato per voi". Pane di vita per le genti – Quaresima 2012 – Centro Ambrosiano]

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