Is 25,6-10a; Sal 71; Col 2,1-10a; Gv 2,1-11

 

Ecco la promessa di Dio: il suo convito per tutti i popoli, la sua manifestazione, l’eliminazione della morte, il conforto, e la liberazione. Questa promessa si attua in Cristo.  (Is 25)

 

Tutto non è ancora portato a pieno compimento, nè è visibile in pienezza: lo attendiamo con speranza, certi della verità e sicuri che la promessa non verrà mai meno. Il cristiano è partecipe delle incertezze, soffre le difficoltà della vita quotidiana e i travagli della storia del suo tempo, e sa di non essere ancora risorto, ma, soprattutto, sa di essere salvato per sempre.

Il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino alle nozze di Cana è segno e figura di quanto noi viviamo. Di una vita che non sempre ha tutto a disposizione, ma può essere trasformata dalla presenza amorevole del Signore che per noi si prodiga e mantiene ferma la sua promessa di starci vicino, la sua ferma volontà di farci stare con lui nella gioia. Anche se questa non è di ogni momento e di questo notro tempo, ma del tempo futuro.

 

Preghiamo col Salmo

 

Il Signore libererà il misero che invoca

e il povero che non trova aiuto.

Abbia pietà del debole e del misero

e salvi la vita dei miseri.

 

 

 

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