Gen 13,1b-11; Sal 118 (11),33-40; Pr 5,15-21, Mt 5,31-37
Io vi dico:chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Io vi dico :non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: « Sì,sì », « No,no » ; il di più viene dal Maligno. (Mt 5,32.34a.37)
Gesù ai suoi discepoli sta additando un comportamento tutto improntato alla benevolenza, al perdono, all’amore, perciò non può che esigere qualcosa di grande e di bello anche nel rapporto d’amore per eccellenza: quello tra un uomo e una donna. A loro che incarnano il legame di comunione che c’è in Dio stesso, non può che chiedere la fedeltà. Questo amore deve durare nel tempo, per sempre, superando difficoltà e prove, anzi è proprio in questa fedeltà che esso trova forze e risorse per superare tutto. Fedeltà e coerenza che si riverberano anche e soprattutto nel linguaggio, nella semplicità di un sì sincero o di un no convinto, senza tanto tergiversare.
Preghiamo
Amore e giustizia voglio cantare
voglio cantare inni a te, Signore.
Agirò con saggezza nella via dell’innocenza,
camminerò con cuore integro dentro la mia casa.
dal Salmo 110(101)
[La Parola ogni giorno – "Questo è il mio corpo, che è dato per voi". Pane di vita per le genti – Quaresima 2012 – Centro Ambrosiano]