2Cr  8,17-9,12; Sal 71; Lc 11,31-36

 

La regina di Saba viene per ascoltare la sapienza di Salomone. (2 Cr 8)

 

Cosa inconsueta per i nostri tempi che una regina – capo di un popolo – si faccia carico di andare da un altro re per discutere con lui i problemi che l’attagliano e che non riesce a risolvere. Il re, Salomone, era noto in turri i Paesi del suo tempo per la grande saggezza e ils enso di estrema giustizia. La regina di Saba, parte dal suo regno con molti doni da portare a Salomone, e arriva a Gerusalemme dove il re l’accoglie, e con lei discute tute le questioni e trova la giusta soluzione.

Stupore e riconoscenza a Dio, che ha benedetto il suo servo Salomone con la sapienza ed il suo popolo con il benessere, sono espressi dalla regina che riconosce come l’esercizio del diritto e della giustizia sia manifestazione dell’amore di Dio. Il re e la regina si lasciano entrambi ricchi non solo dei doni preziosi che si sono scambiati, ma di una profonda sintonia spirituale.

Gesù riprende questo antico racconto per dire che la regina di Saba, alla fine dei tempi sarà giudice di coloro che invece non hanno dato valore alla saggezza, e gli abitanti di Ninive, che hanno ascoltato il profeta Giona e si sono pentiti dei loro peccati, alzeranno il dito contro quanti non hanno accettato di cambiare vita e di essere giusti.

 

Preghiamo col Salmo

 

Benedetto il Signore, Dio d’Israele:

egli solo compie meraviglie.

E benedetto il suo nome glorioso per sempre:

della sua gloria sia piena la terra.

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