Venerdì dell'ultima settimana dell'anno liturgico
Ap 22, 6-13; Sal 62 (63); Mt 25, 31-46
Colui che parlava mi disse: «Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro». (Ap 22,6-7)
A conclusione della profezia la sicurezza della prossimità della venuta del Signore: è necessario intenderla non come un evento legato al futuro, ma riconoscere che è tanto più vicino in quanto coincide con il fatto che Dio si è già rivelato totalmente nella vita di Gesù. Proprio quell’evento è vicino a ciascuno, perché a tutti è data la possibilità di custodire l’incontro con il Signore, scegliendo di vivere lo stile del vangelo.
È un dono poter vivere ogni giorno sicuri della presenza del Signore, di conseguenza disponibili a contribuire perché quella presenza sia ancor più evidente per tutti.
Preghiamo
O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.
Dal Salmo 62 (63)