Solennità di Gesù Cristo, re dell'universo
2Sam 7, 1-6. 8-9. 12-14a. 16-17; Sal 44 (45); Col 1, 9b-14, Gv 18, 33c-37
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. (2Sam 7,12-14a)
L’annuncio del messia fatto a Davide trova compimento in Gesù. Del regno del Signore si promette la stabilità eterna, ma soprattutto si annuncia che il loro rapporto sarà quello tra padre e figlio.
Festeggiare oggi Gesù come re dell’universo significa riconoscere il legame del Figlio al Padre, scoprendo la possibilità, donata a ciascun essere umano, di scoprire in Dio il padre nei confronti del quale essere totalmente fiduciosi. La festa di oggi offre a ciascuno l’occasione per verificare quale sia la sua idea di Dio, purificandola da tutte le tentazioni che rischiano di assimilarlo a un dio del quale avere semplicemente paura, oppure a un vendicatore che consenta di stabilire preferenze di potere tra gli esseri umani. Scoprire che Dio è Padre significa ricevere il dono della piena libertà, fino alla possibilità di rispondergli costruendo il suo regno di pace.
Preghiamo
Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo,
sulle tue labbra è diffusa la grazia,
perciò Dio ti ha benedetto per sempre.
Dio ti ha consacrato con olio d’esultanza.
Ami la giustizia e la malvagità detesti:
Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia,
a preferenza dei tuoi compagni.
Dal Salmo 44 (45)