Sabato della settimana della VII domenica dopo il Martirio di san Giovanni il Precursore

Es 40, 16-38; Sal 95 (96); Eb 8, 3-6; Gv 2, 13-22

Per tutto il tempo del loro viaggio, quando la nube s’innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano le tende. Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. Perché la nube del Signore, durante il giorno, rimaneva sulla Dimora e, durante la notte, vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d’Israele, per tutto il tempo del loro viaggio.  (Es 40,36-38)

Per il popolo in cammino verso la terra promessa la nube e il fuoco sono il segno della presenza del Signore che guida il cammino. Si tratta di una presenza certa, un punto di riferimento sicuro.
Quella presenza è ora definitiva, per ogni essere umano, in Gesù. oggi è il giorno per verificare se davvero siamo capaci di fare della sua vita la traccia per orientare la nostra.

Preghiamo

Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine.

Dal Salmo 95 (96)

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