Martedì della V settimana di quaresima
Gen 45,2-20; Sal 118 (119),129-136; Pr 28,2-6; Gv 6,63b-71
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. (Gv 6,64b)
Quante volte ci scandalizziamo per i peccati degli altri! Guardando il telegiornale, ma anche osservando la vita dei nostri conoscenti. Da qui nascono due atteggiamenti opposti. Uno positivo, quando scandalizzarsi significa provare dolore per i peccati degli altri, per la loro lontananza da Dio che è causa di infelicità: un invito quindi a pregare per loro. Un altro atteggiamento invece è negativo: ci fa ergere a giudici del prossimo, convinti di essere migliori, e ci fa cadere nel peccato del diavolo, la superbia. Sta a noi scegliere la legge dell’amore o rifiutarla. Il Signore Gesù sa dei nostri tradimenti. Eppure esistiamo lo stesso, perché ci ama! Vale la pena fare altrettanto!
Preghiamo
Signore Gesù, donami una coscienza retta
perché io veda i miei peccati e corra da te nei sacramenti
e guardi con benevolenza ai fratelli,
per costruire il tuo regno d’amore.
Tu che sei Dio con il Padre e lo Spirito Santo.
Amen