Mercoledì dopo la Dedicazione

Ap 1,10; 2,12-17; Sal 16 (17); Mc 6,7-13

Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì». (Mc 6,7-10)

L’istinto ci direbbe di prepararci a ogni partenza missionaria sfruttando il più possibile lo spazio e il peso consentiti per i bagagli, anche se probabilmente non li riempiremmo di vestiti per noi, ma certamente di materiale utile alla missione o di doni per chi incontreremo. Partiremmo poi con la mente e il cuore belli pieni di nostri progetti e aspettative. Ebbene, Gesù ai Dodici non indica nulla di tutto ciò. Anzitutto li invia a due a due, a significare che ciò che di più grande hanno da offrire è la loro amicizia, la loro fratellanza, e che in primo luogo dovranno testimoniare vivendo in comunione tra loro due. Ma il pezzo forte è che gli chiede di non portare nulla.Gli indica di raggiungere gli altri senza troppe costruzioni mentali e non da benefattori, ma in cerca di ospitalità e di accoglienza. Questo è l’approccio missionario.

Preghiamo

Padre Santo,
dona di riconoscerci
«come marcati a fuoco da tale missione
di illuminare, benedire, vivificare,
sollevare, guarire, liberare» (EG 273).

 

 

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