Lunedì dopo la Dedicazione
Ap 1,1-8; Sal 96 (97); Gv 1,40-51
Il giorno dopo Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe , di Nàzaret». Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». (Gv 1,43-51)
Il Vangelo di oggi ci racconta un bel po’ di movimento, di incontri, di relazioni, di reazioni a catena… di attrazione. Prima Andrea e Pietro e poi Filippo e Natanaele ci mostrano che la fede è tutt’altro che ingessata, il rapporto con Gesù è ben altro rispetto all’abitudine. È un incontro con una persona che permette a Filippo di intuire la verità su Gesù e trasmetterla. Hai dei dubbi? «Vieni e vedi». Muoviti, dirigi i tuoi passi verso di lui, vedi. Il resto scaturisce da quell’incontro. La prima forma di carità, di amore, è proprio quella di desiderare che anche gli altri scoprano e incontrino il motivo della nostra gioia, perché non si può essere felici da soli.
Preghiamo
Padre Santo,
il cristiano «è missionario
nella misura in cui si è incontrato
con l’amore di Dio in Cristo Gesù» (EG 120).
Accresci in noi la gioia di vivere
da «discepoli-missionari»
e non più da «discepoli e missionari».