Domenica che precede il Martirio di san Giovanni il Precursore
1Mac 1, 10. 41-42; 2, 29-38; Sal 118 (119); Ef 6, 10-18; Mc 12, 13-17
Dicevano loro: «Ora basta! Uscite, obbedite ai comandi del re e avrete salva la vita». Ma quelli risposero: «Non usciremo, né seguiremo gli ordini del re, profanando il giorno del sabato». Quelli si precipitarono all’assalto contro di loro. Ma essi non risposero loro, né lanciarono pietre, né ostruirono i nascondigli, dichiarando: «Moriamo tutti nella nostra innocenza. Ci sono testimoni il cielo e la terra che ci fate morire ingiustamente». (1Mac 1,33-37)
I Maccabei rifiutano di seguire la legge imposta dal re che domina il popolo, una legge chiede obbedienza nel trasgredire il riposo del giorno di sabato. La fedeltà nei confronti del Signore è fuori di discussione per i Maccabei, una scelta che li porterà al martirio e della quale subito si intravedono i frutti: essa non è innanzitutto contrapposizione al potere, ma adesione alla coscienza e alla fede. Infatti, il rispetto del giorno di sabato è totale, tanto che rifiutano addirittura di compiere quelle azioni di difesa che in altri giorni sarebbero normali. Così non rispondono con violenza, né cercano la fuga; semplicemente, rimangono fermi nella loro decisione.
Ogni cristiano sa che la misura della sua fede corrisponde al martirio, qualsiasi forma debba prendere la sua testimonianza. Ciascuno può quindi verificare l’autenticità del proprio agire, considerando addirittura quanto sia in grado di non reagire rispetto alle offese ricevute.
Preghiamo
Mi ha invaso il furore contro i malvagi
che abbandonano la tua legge.
I lacci dei malvagi mi hanno avvolto:
non ho dimenticato la tua legge.
Dal Salmo 118 (119)