Sabato della VII settimana di Pasqua
1Cor 2,9-15a; Sal 103; Gv 16,5-14
Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. (1Cor 2,11b-12)
Quali sarebbero poi i «segreti di Dio» che possiamo conoscere grazie allo Spirito di Dio? Forse, quando Paolo parla di «ciò che Dio ci ha donato» intende proprio la coscienza di essere amati e chiamati a un destino di salvezza. C’è forse un “segreto” più grande e più importante di questo? Dio non è uno sconosciuto e la storia non è un caso; l’umanità non è abbandonata a se stessa e l’universo ha un fine di bellezza e gioia; Dio è Amore e in questo amore viviamo. Lo Spirito di Dio ci confermi in questa certezza e ci si riveli nella sua benevolenza e con la sua forza incoraggiante. Se questa conoscenza ci ha raggiunti, non è perché rimanga nascosta in circoli di privilegiati, ma perché sia invece diffusa ovunque e possa aiutare tutti a camminare nella luce, con speranza e passione per questa storia salvata e benedetta, senza timore, senza disperazione.
Preghiamo
Quante meraviglie hai fatto,
tu, Signore, mio Dio,
quanti progetti in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare!
Se li voglio annunciare e proclamare,
sono troppi per essere contati.
(Sal 40,6)