Giovedì della V settimana di Pasqua
At 17,1-15; Sal 113b; Gv 12,37-43
Paolo e Sila, giunti là [a Berea], entrarono nella sinagoga dei Giudei. Questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalònica e accolsero la Parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così. (At 17,10b-11)
Dà coraggio leggere come i Giudei di Berea volessero affrontare la questione di Gesù, presentata loro da Paolo e Sila, attraverso il quotidiano ascolto delle Scritture. Ci conforta riconoscere come tanto allora quanto oggi riteniamo prezioso lasciarci accompagnare ogni giorno dal confronto attento con la Parola di Dio, per riconoscere il cammino da compiere e saper interpretare gli inviti che Dio può rivolgerci nel continuo mutare delle situazioni. Il mondo di oggi non è quello dei primi anni 50 d.C. a Berea; ma la via per ritrovare la strada è sempre quella: stare in ascolto delle Scritture, che noi oggi possediamo in modo più ampio di quanto fosse disponibile allora ai Giudei della cittadina macedone. Rimaniamo attaccati a questa preziosa possibilità, alla grazia di poter ascoltare questa Parola anche assieme ad altri fratelli e sorelle: è la strada per poter ritrovare quell’entusiasmo che a Berea era visivamente riconoscibile e a volte sembra tanto mancare nella vita delle nostre comunità.
Preghiamo
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore,
mio Dio, mia rupe in cui mi rifugio; mio scudo,
mia potente salvezza e mio baluardo.
(Sal 18,2-3)