Venerdì della settimana Autentica
Is 49,24-50,10; Sal 21; Is 52,13-53,12; Mt 27,1-56
Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. (Mt 27,32)
Venerdì santo, il giorno della croce. Il segno cristiano per antonomasia. Non un ornamento ma un orgoglio. Segno di una fede e di una vocazione. La croce, il crocifisso viene donato a tutti i fidei donum, ai missionari in partenza. La croce è necessaria, non come un prezzo da pagare a Dio per i nostri peccati, che fa di Cristo una vittima necessaria. La croce è necessaria per manifestare l’amore di Cristo per gli uomini e l’amore del Padre per Cristo e per gli uomini. Non è finto il suo dolore come non è finto il suo amore. L’uomo contemporaneo fugge il dolore e la morte con tutte le sue forze, con tutti i mezzi di cui dispone. Donaci, Signore, di abbracciare la croce, di portarla degnamente per amore, magari come il cireneo, che ha avuto la sorte di esser chiamato a farlo. Aiutaci ad accompagnarti mentre porti la nostra e quella dei nostri fratelli.
Preghiamo
Beato l’uomo che ha cura del debole:
nel giorno della sventura il Signore lo libera.
Il Signore veglierà su di lui,
lo farà vivere beato sulla terra,
non lo abbandonerà in preda ai nemici.
(Sal 41)