Domenica delle Palme
Is 52,13-53,12; Sal 87; Eb 12,1b-3; Gv 11,55-12,11
«Che ve ne pare? Non verrà alla festa?» (Gv 11,56)
La Domenica delle Palme ci permette di entrare in Gerusalemme per la Pasqua, ma anche nell’intimità della casa di Betània. C’è un clima di festa ma anche un presagio della morte, che pare offuscarlo. C’è un’offerta che nasce da una fede traboccante di amore e una domanda disonesta che vorrebbe contestarla o metterla alla prova. Chi sta fuori da questa casa ha una domanda legittima sul sedicente Messia. “Verrà alla festa?” Noi possiamo entrare nella settimana sfidando con umile ma sincero amore i dubbi e le perplessità sempre presenti nella nostra fede, o come spettatori e giudici freddi e distaccati, sempre pieni di presuntuose sicurezze: «Perché non si è venduto […] e dato ai poveri?» (Gv 12,5) La Chiesa, come Maria di Betània, offre il suo profumo e si inginocchia ai piedi di Gesù, che la lascia fare, per riempire poi Lui di sostanza questo profumo, e per offrire la vera gioia a tutti i discepoli.
Preghiamo
Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.
(Sal 27,4)