Venerdì della I settimana di Quaresima
Dt 1,3-11; 1Sam 12,1-11; Es 3,1-12; 1Re 3,5-14
«Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte». (Es 3,12)
Lo scopo della liberazione dall’Egitto è poter servire Dio. Non c’è liberazione senza servire Dio. «Decidete chi volete servire!», grida Mosè al popolo di Israele a Sichem. E il popolo risponde: noi serviremo il Signore! Non è il servire di Marta (cfr. Lc 10,40) che diventa affanno e lamentela. Servire il Signore, cioè dire: “ciò che mi sta a cuore sei tu, tu presente qui, ora, ciò che vuoi tu”. Amare è servire! In questo perdersi si trova la libertà, si trova ciò che corrisponde al proprio cuore, si trova la pace, quella pace che trapassa dentro tutte le bufere della vita. La missione, prima delle cose che facciamo – e dentro le cose che facciamo o che non possiamo fare (come spesso succede qui a Cuba) –, è servire Cristo, riconoscere Cristo. Quando questo accade si tocca con mano la verità di quelle parole: «Io sarò con te!».
Preghiamo
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore,
mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
(Sal 18,3)