S. Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
Sir 7, 27-30. 32-36; Sal 127 (128); Col 3, 12-21; Lc 2, 41-52
Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare le doglie di tua madre. Ricorda che essi ti hanno generato: che cosa darai loro in cambio di quanto ti hanno dato? (Sir 7,27-28)
È impossibile restituire il dono ricevuto dai genitori: si tratta della vita, ma la vita può solo essere donata ad altri, non restituita a coloro che ce la hanno donata.
Eppure, proprio nei rapporti famigliari si può scoprire la fecondità della logica dell’amore: non si tratta di uno scambio da restituire, ma della diffusione che si dilata fino a raggiungere chi ancora non era compreso.
Una famiglia nella quale ogni legame diventa occasione di novità, di creazione di nuovi modi per vivere il dono dono, in forme non preventivabili e in luoghi non prevedibili, ha la fortuna di poter vivere a partire dalla propria particolarità lo stesso stile dell’amore del Signore, come lui che si è donato in modo assoluto, eliminando la logica dello scambio.
Preghiamo
La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.
Dal Salmo 127 (128)