Festa della conversione di san Paolo, apostolo
At 9, 1-18 Oppure At 21, 40; 22, 3-16; Sal 116 (117); 1Tm 1, 12-17; Mt 19, 27-29
Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato. (At 9,17)
La conversione di Paolo è un evento che necessita di un tempo disteso. Il momento finale di questo processo avviene grazie alla mediazione del discepolo Anania. Quell’uomo non compirà tutto quanto farà successivamente Paolo, la sua azione appare minima, ma il suo ruolo è decisivo, aiutandolo a vedere nuovamente. Paolo sarà fondamentale per tantissime donne e uomini, perché tramite lui potranno seguire il Signore, ma la sua azione non è quella di un uomo solitario, piuttosto è favorita dal fatto che a sua volta si è lasciato guidare nella conversione al Signore Gesù.
Fare festa oggi per la conversione di Paolo significa ringraziare per la mediazione di tanti che hanno consentito che la buona notizia di Gesù arrivasse fino al presente.
Preghiamo
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.
dal Salmo 116 (117)