Fm 1,1-7; Sal 91; Lc 20,27-40
Dio non è dei morti, ma dei viventi; perchè tutti vivono per lui. (Lc 20)
Una domanda cruciale è rivolta a Gesù da alcuni sadducei che non credevano alla continuità della vita dopo la morte; come sarà la vita nell’aldilà? saranno riproposti modelli e relazioni esistiti nel tempo di vita mortale? Gesù sfugge alla questione facendo intendere che in Dio la vita è ‘altra’ rispetto a quanto avviene nel tempo presente e sarà Dio, e lui solo, padrone dello svolgersi della vita eterna. Ed è comunque il Dio dei viventi e non dei morti, quindi la vita presente e futura non sono separate ma unite nell’unica fonte di vita e di amore che è Dio. Quello stesso amore che Paolo riconosce tra quanti nella comunità vivono la carità e testimoniano il legame con Cristo Signore.
La ricorrenza dei Santi Angeli custodi ci ricorda che l’Angelo è come un intermediario, colui che fa camminare verso Dio e ci fa ascoltare la voce di Dio; secondo la Bibbia la sua presenza accanto a noi non ha altro scopo che di metterci in relazione con lui. E Dio dice: "Ascolta la sua voce, non ribellarti a lui; egli non ti perdonerebbe, perché il mio nome è in lui".
Preghiamo col Salmo
Come sono grandi le tue opere, Signore,
quanto profondi i tuoi pensieri!
Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano.