At 8,1b-4; Sal 65(66); 1Cor 15,21-28; Gv 6,30-35

 

“Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”                  (Gv 6,35)

 

La folla chiede quale segno compia Gesù perché possano vedere e credere. Veramente, avevano appena mangiato a sazietà…Non basta che ci vengano dati dei segni, bisogna comprenderli! Forse, più che vedere per credere, è necessario credere per vedere (Gv 11,40). E’ su questa strada che Gesù, pazientemente ci guida. Egli si mostra quanto basta per suscitare in noi la fede. La fede ci conduce, rispettando i nostri tempi, fino alla visione. In Adamo la logica della rapina ha procurato la morte; noi questa ereditiamo. In Cristo la logica della fiducia del Figlio, ci restituisce alla vita, quella vera, quella che da soli non possiamo immaginare (1Cor 2,9; Ef 3,20). La folla è stata saziata perché riesca ad alzare lo sguardo: dal pane a colui che lo dona. Come il bimbo svezzato che, alzando lo sguardo, scopre, oltre al latte della madre, il suo sorriso d’amore (Sal 130,2). Il pane della vita è Colui che cerchiamo: anche quando non ce ne rendiamo conto, anche quando non comprendiamo la nostra fame e la nostra sete. 

 

Preghiamo

 

Dite a Dio: “Terribili sono le tue opere!”

Egli cambiò il mare in terraferma;

passarono a piedi il fiume:

per questo in lui esultiamo di gioia.

Con la sua forza domina in eterno.                        

       (dal salmo 65)

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