Dedicazione del Duomo di Milano
Is 60,11-21 [1Pt 2,4-10]; Sal 117; Eb 13,15-17.20-21; Lc 6,43-48
Carissimi, avvicinandovi a Cristo, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. (Eb 13)
Domenica della Dedicazione ha marcato la parte terminale dell’anno liturgico ambrosiano fin dall’antichità, in consonanza con la tradizione liturgica della Chiesa di Antiochia, e la sua rilevanza è pari alle maggiori solennità, quali Natale, Epifania, Pasqua e Pentecoste.
La liturgia della Parola nelle domenicahe che seguono, fino alla prima di Avvento, spinge il proprio sguardo ad abbracciare i confini del mondo, investiti dal mandato missionario e destinatari dell’universale vocazione alla salvezza.
Gesù nella festa della dedicazione appare come la pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, ma pietre vive sono coloro che aderiscono alla fede lo riconoscono, ne ascoltano la voce e ne ricevono la vita.
I cristiani offrono il loro sacrificio a lode di Dio per mezzo di Gesù Cristo, e trovano la forza di fare il bene e di essere pronti ad ogni opera buona in Dio che ha risorto il Cristo e lo ha sottratto alla morte.
Preghiamo col Salmo
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina.