Ez 35,1a;36,1-7; Sal 30 (31); Os 3,4-5; Mt 21,23-27

 

 

«“Con quale autorità fai queste cose?E chi ti ha dato questa autorità?”. Gesù rispose loro: “Anch’io vi farò una solo domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo”».     (Mt 21,23b-24)

 

L’autorevolezza di Gesù non è scaturita dall’insegnamento degli scribi o dai grandi rabbini ma scaturisce dalla sua straordinaria capacità di vivere e di amare e dalla sua conoscenza perfetta di Dio, continuamente alimentata dalla preghiera e dalla riflessione in famiglia con Maria e Giuseppe. Anche oggi il nostro mondo, purtroppo, dimentica l’autorevolezza che deriva dall’esperienza e preferisce la “competenza” che non è sufficiente a imparare la difficile arte del vivere. Gesù è credibile perché non recita una lezione su Dio, ma parla della sua esperienza con Dio, è credibile perché non fa della sua cultura un’arma per affermare una diversità o per affermare un potere, ma la usa per condurre il popolo semplice alla presenza di Dio. Dopo duemila anni, nell’epoca in cui tutti sappiamo tutto, la parola di Gesù rimane immutata, comprensibile, perché parla al nostro cuore e ci riempie di vita. Abbiamo bisogno anche oggi della parola autorevole di Gesù, Parola che illumina il tempo così confuso che stiamo vivendo perché solo Lui ci può donare certezza e fiducia per sciogliere le complessità del mondo.

  

Preghiera

 

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,

insegnami i tuoi sentieri.

Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,

perché sei tu il Dio della mia salvezza;

io spero in te tutto il giorno.     

        (dal Sal 24)  

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